niño

lunedì, agosto 07, 2006

Ora di cena

Ho mangiato la felicità
poi sono andato a capo,
sulla tovaglia
dove avanzava golosa
la sera.
Sprazzi rotondi
di pace
acqua spalmata sul tempo
voglia di familiarità.

Una brocca nascosta
da lunghi coralli,
strumenti preziosi,
sbagliati ma veri.
Torta-biscotto-zucchero
celebrano la festa
il giallo accende la luna,
aspetto il gelato
nell’aria leggera

all’ora di cena
chi si alza
ti parla, ti ascolta.

Ho sperato non finisse
ho lasciato che arrivasse
il tempo del saluto,
senza fretta. Poteva anche
essere dopo_
poteva essere prima_ non volevo
saperlo. Andava bene così.
Quello che conta:
sarà sempre
lì.
Mi sono sentito bene
a casa mia,
appena arrivato,
non ero solo.
Lei. Infinita.
Loro. Amici.

Io. Libero.