niño

lunedì, marzo 20, 2006

Figli delle stalle

Ad inizio settimana, quando la fatica di tirarsi su dal letto si fa più sentire, la mente è ancora troppo intorpidita per essere reattivi e interagenti.
Si accavallano flash e pensieri sparsi, raccolti nel fine settimana e sonnocadenzati nel dormiveglia del treno. Il primo riguarda questa cosa qui, e la riflessione che meriterebbe.

2 Comments:

At 2:29 PM, Blogger Clark Kent said...

Sta cambiando il mondo. E non è un modo di dire.
Sta cambiando per davvero e trovarsi in mezzo a questo traffico inaspettato spiazza.
Mette in difficoltà iniziare (l'università) con determinate prospettive e finire (la tesi) con altre. O senza.
Parliamoci chiaro, è finito il tempo del primo impiego per tutta la vita. Non trovi più gente che lavora da 10, 20, 30 anni nello stesso posto senza mutamenti da quando è stata assunta. L'idea del lavoro nella ditta vicino casa dall'autunno dopo la maturità (o la tesi) fino alla pensione è svanita da un pezzo. Il fatto è che tutto si sta muovendo in quella direzione. Guardate le infinite società di credito che spuntano peggio dei funghi in valtellina quando c'è la luna buona! Mi hanno sempre colpito per due motivi: 1) praticano interessi che sfiorano l'usura. 2)promettono credito a casalinghe, pensionati, a chi ha avuto protesti, ecc... Insomma, si spacciano per benefattori che aiutano chi ha ben poche garanzie da dare al creditore. Non c'è mediaworld, unieuro, expert e tra un po anche l'edicolante sotto casa, che non pubblicizzino i pagamenti a rate.
Perchè?
Da che mondo e mondo banche & Co. hanno sempre dato soldi solo a chi li aveva già o era in possesso di fior di garanzie.
Adesso sono (già) cambiate parecchie cose e molte non si sono ancora fermate.
Da ignorante di economia, di mondo universitario e di finanza, ma come piccolo esponente del mondo del lavoro, vedo crescere sempre più la richiesta di figure professionali altamente o scarsamente specializzate. Sta venendo a mancare la fascia di mezzo, ovvero quella dei geometri/ragioniere/neo-laureati che a livello pratico non sanno fare un cazzo, ma che hanno in mano un bel diploma ricco di larghe firme ed antichi timbri.
Da questo marasma di gente che non sa più dove sbattere la testa chi ne esce vincitore? Ovvio: le persone in grado di distinguersi dalla massa e con la capacità di adattarsi alle soluzioni sul mercato. L'alternativa? Il già citato McDonald's dove in una settimana impari tutto ciò che devi sapere e bona.
Non fraintendetemi, non sostengo questo tipo di piega che l'europa sta prendendo. Però non posso fare a meno di pensare che nel momento in cui cambiano i contratti di una grande fetta di lavoratori, anche le condizioni finanziarie di mutui e dintorni saranno obbligate a variare. Se infatti più nessuno avrà le garanzie di un contratto a tempo determinato, le banche per "far girare" i soldi saranno costrette a cambiare pure loro politica di credito.
In soldoni cosa ne penso? Che un bravo neo-laureato (o diplomato) che ha voglia di fare è (già) un ottimo libero professionista con ottime possibilità di impiego.
Sono un illuso?
Può darsi, ma esempi sotto al naso che mi danno ragione ne ho già...

 
At 10:01 AM, Blogger Clark Kent said...

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