niño

martedì, ottobre 09, 2007

In negativo

Se una coppia convivente eterosessuale (completamente diversa sarebbe la situazione di una coppia omosessuale, sulla cui situazione qui non voglio soffermarmi) vuole tutelarsi e vedersi riconosciuta una serie piena e completa di diritti può, innanzitutto, sposarsi. Sembra banale, ma continuo a non capire dove stia il problema. In negativo, mi pare evidente che se non voglio stringere un legame relativamente stabile (ci sono pur sempre separazione e divorzio), non potrò nemmeno rivendicare i diritti che discendono dall'assumersi la responsabilità di quel legame relativamente stabile. Il resto qua.

Nella discussione aperta sulla vicenda del matrimonio in articulo mortis:
- ci sono forme di pietas anche sui blog, ma non si ha il coraggio di fermarsi in tempo
- per parlare di certe cose bisogna sedersi sullo scoglio giusto. A una minima distanza dall'acqua. Altrimenti si parla di fotografie del mare. Non del mare. Men che meno dell'amore
- una regola in più avrebbe cambiato qualcosa nella domanda di senso, nella drammaticità incompleta e già compiuta, nello strazio pieno di speranza di questa donna e di suo marito?