niño

domenica, settembre 18, 2005

My little incredible field

Se incontrassi il Piccolo Principe, questa notte, vorrei che mi raccontasse una storia:

“Saltano gli steccati e ti trovi a difendere un campo più grande di quello a cui eri abituato. Ci vuole del tempo _ proprio così, del tempo_ per ritrovare i punti di riferimento.
Non è che manchi il desiderio di difendere il campo. Semplicemente devi ritrovare uno stile, fatto di gesti e di attenzioni, che sia adatto alle nuove dimensioni. Del campo.
Nel frattempo ti trovi a parare i colpi dei vecchi proprietari del campo che, insidiosi e malevoli, protestano al limitare. Giù la testa per trovare le modalità di pacificazione.
Non è micafacile. Se per due, tre anni _ ma nel tuo cuore è come se fossero venti, venticinque _ ti sei abituato a vivere dentro quel campo quando si alza il sole e ti accorgi che

il mondo si è allargato…

beh, ti assicuro, amico mio…non è micafacile.
Ritornano le voci, le grida scomposte ma veraci di chi quel campo non ha saputo curarlo, preservarlo, capirne lo spirito. E tu giù la testa e _ sorridi, la gioia nel cuore non ti manca _ provi a districarti.
Ma quanto è bello, questo campo qua… ci sono i fiori profumati, gli animali danzano sulla brezza che risale dal fiume, la luna ha addolcito i sogni e ora il tepore scalda il corpo. Quante coccole, in questo campo. Non smetteresti mai, di chiederle e di riceverle. C’è il gatto che ti si strofina contro, il pesce che ti fa il solletico sotto i piedi, il coniglio che ti arruffa i capelli, l’elefante _ non aver paura _ che ti sostiene.
Perché il bello del campo è che mentre tu eri impegnato a difenderlo,
ti ha accudito.
E ti ha visto crescere. E ti ha ascoltato nei deliri notturni _ sempre attento, sempre dolce _ e tu non sei più come prima.
Ti sei affezionato a quel campo. Ti è entrato dentro. Ok… adesso è lì, ancora più grande e più rigoglioso. Magari qualche filo d’erba è cresciuto grazie al tuo piccolo aiuto, alla tua veglia, alle tue preghiere. No… no… ci dev’essere dell’Altro.

È un campo che non ha riserve eppure è sempre più ricco,
che ti sorprende con la sua semplicità eppure non è mai scontato,
che ti mostra ogni giorno un volto nuovo eppure ha una sua storia…
Un campo inestimabile.

Con altri confini. Così allargati _ non temere _ che sembrano lasciarti solo, nel mezzo di tanto mutamento.
Ti abituerai, amico mio, porta pazienza.
Oggi le tue parole silenti devono lasciare spazio al

silenzio silente.

Per imparare a riconoscere i nuovi confini, gli animali amici e quelli che possono dare fastidio.
Se tu vuoi, il campo sarà lì ad aspettarti _ lo sai, non preoccuparti _ e ti mostrerà terra nuova e cieli nuovi”.

Grazie, Piccolo Principe. Nel silenzio
con passione
vorrei continuare to care about my little incredible field.