niño

mercoledì, gennaio 11, 2006

In-finito

Ad occhi chiusi arrivo alla partenza,
la corsa è persa.


Il viaggio inizia quando il tempo si stacca
dai secondi
e procede curvilineo
lungo l’orizzonte dei sogni.
Tutto ciò che vedi
e senti
e odori
nei giorni che seguono
è una definizione mancata
della situazione.
Sei lì, ma non la possiedi.
L’aria, la fatica, gli sguardi, il parlare continuo, il silenzio interrogativo.
Sei lì, ma non sei del posto.

Il viaggio prosegue / in un tempo non tuo / corre in avanti / talvolta non solo / portando limiti e spinte / strappi imprecisi e indicazioni scorrevoli.
Ti capita di fermarti / per chiedere notizie già vecchie / ma soprattutto / per ascoltare il profumo del pane, pregustare il colore del vino, assaggiare la freschezza delle verdure trafitte dalla fontana in piazza.
Non mi manca niente, una stazione o due / una bambina che grida nello scompartimento a fianco / un cane che ti insegue al semaforo.

Guardo in alto: la stella ferrosa ripiegata su di me distribuisce messaggi variabili / parti, ritarda, saluta, corri.
Scendi.
Il viaggio è
in-finito.