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venerdì, ottobre 28, 2005

Segni visibili

Il segno della Croce non deve essere un gesto di routine, ma un "sì" visibile e pubblico all'amore di Cristo che è morto per noi. Parola di Benedetto XVI.
Il Papa ne ha parlato domenica 11 settembre all'Angelus meditando sul significato della festa liturgica dell'Esaltazione della Santa Croce, che si celebra il 14 settembre. Nell'anno dedicato all'Eucaristia, il Pontefice ha invitato a meditare particolarmente "sul profondo e indissolubile legame che unisce la celebrazione eucaristica e il mistero della Croce". "L'Eucaristia - ha detto Benedetto XVI - è (...) il memoriale dell'intero mistero pasquale: passione, morte, discesa agli inferi, risurrezione e ascensione al cielo, e la Croce è la manifestazione toccante dell'atto d'amore infinito con il quale il Figlio di Dio ha salvato l'uomo e il mondo dal peccato e dalla morte".
"Per questo - ha spiegato - il segno della Croce è il gesto fondamentale della preghiera del cristiano".
Secondo il Vescovo di Roma, "segnare se stessi con il segno della Croce è pronunciare un sì visibile e pubblico a Colui che è morto per noi e che è risorto, al Dio che nell'umiltà e debolezza del suo amore è l'Onnipotente, più forte di tutta la potenza e l'intelligenza del mondo". (Il Timone, *)