I muri di Lecce

E' bello tornare, rivedere certe finestre, perdersi in un mare di sassi
blu, onde d'oro, pietre bianche. I muri di Lecce e del Salento, al
tramonto, soddisfano i sensi. Nello spazio di un pomeriggio c'e' poco tempo
per immergersi nella pax pugliese. Ma e' bello entrare in un negozietto per
portare a casa un vassoio di dolci con la pasta di mandorle. Aria che
soffia sui sensi, sassi che sostengono passi dolci e sereni.

Il mio regalo

Qualunquismo al pesto

Ancora sulle recensioni dello spettacolo di Grillo, qua.

Sono un vinile, solchi e parole

Versione definitiva e dirimente della iussue "Grillo" e di quanto comporta non leggerlo, qua, via Mantellini.

In sella

Per dire, uno dopo la blogpausa si mette a leggere molto, cose tipo questa. Per ritornare all'università, almeno per 5 minuti. E riprendere linee semiotiche lasciate in sospeso (l'intervento delle applicazioni 2.0 in contesti di emergenza/conflitto).

Leggendo Repubblica stamattina, qualcuno ha qualche informazione in più sul film tratto da Seta (Baricco)?

[t.l. Ciprea, Allevi]

Spina

Due mesi dopo, con la picciola in braccio e mille cose ancora da scoprire, riattacchiamo la spina. Il flusso delle emozioni non si è ancora interrotto e così pure quello dei sogni e dei progetti. Si è amplificato, suonando una melodia nuova di zecca eppure intimamente nota. In queste settimane qui si è continuato a fare quello che si fa quotidianamente: mettersi in caccia di parole nuove, significati tecnologici ancora da esplicare, applicazioni in grado di reggere una rete di realtà. Il punto è spaccato: quando accogli una figlia devi abbandonare la vita 1.0 per una relazionalità 2.0. Ci sono sorrisi che vanno intercettati e spingono a una risposta. Ci sono pianti che devono essere interpretati. Ci sono carezze digitali, di cui il blog è solo l'inizio. Questa energia, se troverà modo di essere convogliata, credo porterà a nuove esperienze anche professionali e nuove traettorie come blogger. Turn on!

[t.l. Getting in tune, The Who]