niño

lunedì, settembre 19, 2005

Sottocoperta

Il silenzio prende il posto delle parole.
Inizia un digiuno del titolare di questo blog.
Mi scuso per l’iniziativa unilaterale ma credo che un mese sabbatico o poco più sia un’occasione per riappropiarsi del tempo. Il mio e il Nostro. Che poi è sempre il Suo.

Dopo aver navigato lungo la costa dell’amicizia e aver prodotto e accolto pensieri e segnalazioni, provocazioni e leggerezze,
sento il desiderio di scendere in profondità.
Mi metto sottovento, guarderò le altre navi passare, controllerò la barca in vista delle onde future.

Scendo sottocoperta. Sono felice perché porto negli occhi il profilo vero
libero
entusiasmante
imprevedibile
affascinante
dell’orizzonte, intuito e inseguito in queste ultime settimane.

Già, qual è l’orizzonte? Il mio
il Nostro,
il Suo…

Ammaino la vela, chiudo gli occhi e ascolto. Solo per voi, qui.

domenica, settembre 18, 2005

My little incredible field

Se incontrassi il Piccolo Principe, questa notte, vorrei che mi raccontasse una storia:

“Saltano gli steccati e ti trovi a difendere un campo più grande di quello a cui eri abituato. Ci vuole del tempo _ proprio così, del tempo_ per ritrovare i punti di riferimento.
Non è che manchi il desiderio di difendere il campo. Semplicemente devi ritrovare uno stile, fatto di gesti e di attenzioni, che sia adatto alle nuove dimensioni. Del campo.
Nel frattempo ti trovi a parare i colpi dei vecchi proprietari del campo che, insidiosi e malevoli, protestano al limitare. Giù la testa per trovare le modalità di pacificazione.
Non è micafacile. Se per due, tre anni _ ma nel tuo cuore è come se fossero venti, venticinque _ ti sei abituato a vivere dentro quel campo quando si alza il sole e ti accorgi che

il mondo si è allargato…

beh, ti assicuro, amico mio…non è micafacile.
Ritornano le voci, le grida scomposte ma veraci di chi quel campo non ha saputo curarlo, preservarlo, capirne lo spirito. E tu giù la testa e _ sorridi, la gioia nel cuore non ti manca _ provi a districarti.
Ma quanto è bello, questo campo qua… ci sono i fiori profumati, gli animali danzano sulla brezza che risale dal fiume, la luna ha addolcito i sogni e ora il tepore scalda il corpo. Quante coccole, in questo campo. Non smetteresti mai, di chiederle e di riceverle. C’è il gatto che ti si strofina contro, il pesce che ti fa il solletico sotto i piedi, il coniglio che ti arruffa i capelli, l’elefante _ non aver paura _ che ti sostiene.
Perché il bello del campo è che mentre tu eri impegnato a difenderlo,
ti ha accudito.
E ti ha visto crescere. E ti ha ascoltato nei deliri notturni _ sempre attento, sempre dolce _ e tu non sei più come prima.
Ti sei affezionato a quel campo. Ti è entrato dentro. Ok… adesso è lì, ancora più grande e più rigoglioso. Magari qualche filo d’erba è cresciuto grazie al tuo piccolo aiuto, alla tua veglia, alle tue preghiere. No… no… ci dev’essere dell’Altro.

È un campo che non ha riserve eppure è sempre più ricco,
che ti sorprende con la sua semplicità eppure non è mai scontato,
che ti mostra ogni giorno un volto nuovo eppure ha una sua storia…
Un campo inestimabile.

Con altri confini. Così allargati _ non temere _ che sembrano lasciarti solo, nel mezzo di tanto mutamento.
Ti abituerai, amico mio, porta pazienza.
Oggi le tue parole silenti devono lasciare spazio al

silenzio silente.

Per imparare a riconoscere i nuovi confini, gli animali amici e quelli che possono dare fastidio.
Se tu vuoi, il campo sarà lì ad aspettarti _ lo sai, non preoccuparti _ e ti mostrerà terra nuova e cieli nuovi”.

Grazie, Piccolo Principe. Nel silenzio
con passione
vorrei continuare to care about my little incredible field.