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giovedì, novembre 08, 2007

Metta la sua firma qui

La vicenda del testimone negato, che ha visto protagonista il compagno Vladimir, depone a favore dell'ignoranza diffusa e della prepotenza gaycistica che ha portato ministri, vescovi e deputati a prendersi gioco della buona fede della gente. Qua e ne parlano i giornali.

E' vero che che il testimone ha il ruolo di certificare l'avvenuta celebrazione del rito. E' vero che è sufficiente la maggiore età. E' vero che è compito degli sposi scegliere persone di cui si fidano per svolgere questo compito. E' vero che il compagno Vladimir ha tutte le carte in regola per fare il testimone.

Ma è anche vero che si tratta di una cerimonia religiosa. E' un sacramento. E' un incontro purissimo con la grazia. E' una scelta di fede. E' un momento di Chiesa. E' una promessa di bene davanti a Dio e agli uomini.
Il compagno Vladimir - come pubblico ufficiale - può presenziare al rito civile? Ecchisenefrega! Qui stiamo parlando non solo di un'altra partita, non solo di un altro campionato. Stiamo parlando di un altro sport.
Il sacerdote che incontra gli sposi prima della celebrazione ha il diritto di informarsi su quali basi si fondano le scelte della famiglia che sta per nascere. Questo passaggio è una testimonianza della sapienza molto terrena della Chiesa. La carne è debole e lo Spirito deve pur avere qualche spiraglio per soffiare...
Se dopo questo incontro - in presenza di un testimone che ha fatto una scelta apertamente in contrasto con la morale cristiana - il sacerdote lo fa notare, consiglia più prudenza, mette ciascuno davanti alle sue responsabilità, dov'è lo scandalo? Da che esiste la Chiesa - molto prima del ministero Pari Opportunità, I suppose - si fa carico dell'educazione, della lettura dei segni dei tempi, dell'annuncio della Parola.
Al compagno Vladimir non è stato impedito di partecipare alla celebrazione. Non è stato tolto di bocca l'ultimo boccone del banchetto, non è stato nemmeno vietato di vestirsi come a Carnevale. Nessuna invadenza nei diritti fondamentali dell'uomo. E' stato fatto notare che era questione di cuore, ma buon cuore. Di fede, ma anche di amore della Verità. Di pace di tutti, ma anche di misericordia per ciascuno.
Se una coppia di sposi (ma quale compagni?!? il compagno Vladimir inizi a chiamarli Marito e Moglie) sceglie testimoni in palese contrasto con le parole che andrà a pronunciare - "per sempre", "aperti ai figli che il Signore vorrà donarci", "credo" - perchè un sacerdote, e financo un vescovo, non può dire con voce ferma quello che pensa? La grazia del sacramento è più forte di qualunque debolezza umana e ogni matrimonio - anche il più saldo e fedele - sta in piedi più per un miracolo che per la buona volontà degli sposi. Ma se vedo uno, distratto, che sta per finire sotto il tram, che diamine! Lo prendo per la giacca e lo tiro sul marciapiede.

Vita da striscione

Intervista sul (nuovo) Magazine a Bobo, qui.

E mio padre: dove cazzo vai a giocare a calcio in Italia. E io prendo l’aereo.

mercoledì, novembre 07, 2007

Tonnellate di carattere

Strepitosa ricostruzione della partita normale dell'anno. Via Camillo, qui.

...mentre noi abbiamo meno qualità, ma una tonnellata di carattere in più.

Rigore criminale

L'idea di mettere nero su bianco il decalogo del vero mafioso è il segno del declino del Paese,così. Anche i criminali non sono più quelli di una volta.

ps: anche volendo, visto il punto 6, sarei già fuori gioco...

Focca l'oca

Papilla mia non ti conosco, qua.

Mummia nostra

La fine delle ideologie, urbanistica permettendo. Ne parla Gramellini, qui.

martedì, novembre 06, 2007

Sole lombardo

Oggi presentazione del nuovo dorso, settimanale dedicato a Milano e
Lombardia. De Bortoli rivendica, sollecita, espande. Un territorio, quello
lombardo e quello nazionale, che corre il rischio di diventare un'isola.
Attraente, fashion, produttiva ma isolata. Immobile sul piano inclinato del
declino. Rischio reso evidente dalla carenza di infrastrutture
(anticipazione del numero in edicola domani), e dal silenzio sotto cui
passa questa emergenza non tanto a livello europeo ma anche all'interno
delle issue del Paese. A margine, un quarto d'ora immerso nel sole milanese
della piazzetta interna alla redazione. Struttura spettacolare, tutta
vetrate e pannelli basculanti, un microcosmo proiettato all'energia che
scaturisce quando unisci i fatti alle notizie.