niño

venerdì, novembre 25, 2005

Passa la cera

Un omaggio a Pat Morita, qui.

Venerdì, rosario

"Stringere in pugno la corona è come tenere per mano la madre che ci guida nell'attraversare la strada" - Francois Mauriac

"L'amore non conosce che una parola. Dicendola sempre, non la ripete mai" - Lacordaire

giovedì, novembre 24, 2005

Home sweet home

mercoledì, novembre 23, 2005

Houston...

Ok, abbiamo un problema. Qui.

martedì, novembre 22, 2005

Paura della libertà

Il titolare vorrebbe mantenere alta la tensione sul diritto alla vita e la ricerca dei desideri a scapito della felicità. Da qualche settimana si è tornati a parlare di aborto, pillola e consultori. Il discorso è complesso, c'è in gioco l'Esistenza, si può iniziare leggendo qui, e informandosi qua.

Davvero è così ripugnante che qualcuno - quando una vita è in gioco - ti domandi: sei proprio certa? Hai bisogno di aiuto? Che è poi ciò che da anni fanno per esempio i volontari del Centro di aiuto alla vita alla Mangiagalli di Milano. Che non è esattamente un ospedale antiabortista. Certo, si tratta di un lavoro di una delicatezza profonda. (Marina Corradi, Avvenire, oggi)

Mary

Non riesco a trovarlo in zona. Nel frattempo mi sono informato su questo film, qui, che sembra valga la pena vedere.
Racconta il regista, Abel Ferrara:

Oggi qual è il suo sentimento religioso?
E' la domanda più difficile a cui rispondere. Immagino che se ho fatto un film come questo vuol dire che mi sto facendo la stessa domanda. Le cose sono ancora abbastanza confuse e io mi interrogo su cose come 'da dove vengo' e 'dove andrò'.

Ne parlano, in toni più o meno convinti, anche altri, qua e e .

lunedì, novembre 21, 2005

Son problemi

Io le porto così, ma sembra che la questione sia ancora aperta, qui.

Prima attesa

C’è una ridondanza sottile nel guardare avanti gettando l’occhio sulla via di fuga tracciata nello specchietto retrovisore della propria coscienza.

Passa il tempo,
ci si guarda indietro
e ci si chiede:

“Perché si è aspettatto tanto?”

“Non ci si poteva arrivare prima?”

La domanda non serve, la risposta è già qui.
Splendida, avvincente.
- È vero – sguardo imbarazzato e pieno. Tutto è già dato, tra le mani il mistero ricco / capiente / ostinato. Un abbraccio prolungato rivela il formicolio instancabile dell’amore che nasce, cresce, diventa grande.

Perché si è aspettato tanto? Per educarsi all’incontro, preparare il corpo a ricevere odoriesaporieprofumiecarezze
prelibate e gentili.
Sapidi sguardi di vite ammaliate e stanche, saper chi si è per saper dove andare. Inquieto e curioso il tempo fugge in avanti e desidera il tutto, da dare e scoprire.
Il tutto sìvabenemipiace,

è con il subito che mi blocco. Non mi piace, lo guardo con sospetto. Vigliacco? forse… ….geloso?, perché no?, intimorito. Rispettoso. E prudente.

Perché si è aspettato tanto? Nove mesi per nascere, un minuto per ferire, un secondo per non parlare, una vita per amare.
Il tempo che crediamo di saper aspettare in realtà aspetta noi, il nostro uscire fuori dal guscio iperprotetto e iperscontato. Crediamo di dover attendere un segno, incrociare una visione. In realtà tutto è già davanti agli occhi, non lo si può sprecare, non lasciamocelo scappare. Senza fretta _ lento _ ho cullato una promessa di bene.
Ho respirato il flusso sanguigno del mondo
ascoltato il battito sincero del tempo
ho atteso e sconfitto, temuto e innalzato, sperato e vissuto. Ora, nell’infinito momento, abbraccio il Mistero. Mi butto e prima ancora di staccare la suola da terra sono già nel soffice caldo del centro vitale. Compagnia beata, …sia lodata e ascoltata.