niño

giovedì, gennaio 05, 2006

Il coraggio di tornare

Speravo di non doverlo fare, ma mi trovo seduto a rimuginare pensieri antichi. E allora lo scrivo ancora, come ho fatto qualche tempo fa, qui, perchè avverto l'urgenza di una preghiera, di un'invocazione.
Di
speranza.

PROMESSA. Porca miseria, hai fatto una promessa. Una Promessa di Bene affidata nelle Sue mani.

Ho scritto in maiuscolo. Speravo di non doverlo fare. Ma nel cuore tutta la tristezza e la preoccupazione non ci stanno.
Alcuni amici si sono incamminati su una strada pericolosa.
Tornate indietro, ve ne prego.
Ti prego, AIUTALI.
Pace sia.

mercoledì, gennaio 04, 2006

Africa, folk and grace

Mi capita di ascoltare cose interessanti - tipo qui - in questo scorcio di inizio anno.
Poi mi succede di parlare con Fabio, il chitarrista, e di scoprirmi ad aspettare l'uscita del loro cd. Si parla di febbraio.
Nel frattempo li si può ascoltare qua.

martedì, gennaio 03, 2006

Mi sconvolge sempre / 2

Ambientazione:

La rarefazione della responsabilità. Un taglio in una mano, una scheggia presa mentre giravo il fuoco – quello che del fuoco si può girare, cioè il legno, che pur essendo dentro non ne è l’anima – per far star al caldo lei, e chi con lei. In quel momento.

Sommario:

Ci sono cose di cui si può parlare a sufficienza, senza conoscerle mai. Altre di cui non si parla mai abbastanza, senza per questo riuscire mai a conoscerle, davvero.
Ci sono cose di cui non si parla, e infatti non le si conosce.
In altri casi si parla e non si dice. E la gente si incazza.
Ma le parole hanno un peso e non si può sempre scrivere – e nondire, o lasciar intendere – quello che si vuole senza mai lo straccio di una presa di responsabilità. Il titolare ci prova, con la criptica risonanza che lo attraversa.

Svolgimento:

Dedico del tempo al blog perché sento che è un’occasione importante per mantenere i legami. Che ovviamente esistono, cambiano e si moltiplicano al di là, prima e nonostante i post.
Che la vita non si svolga davanti a una tastiera mi era ben chiaro già da tempo. Almeno da quando c’è stato il boom dei cellulari e degli sms.
Che la vita sia complicata mi è stato detto e dimostrato più volte. E credo che tutti noi se ne faccia esperienza ogni giorno.
Che la vita passi attraverso scelte importanti, coraggiose, condivise e anche sbagliate è un buon punto di partenza per diventar grandi.
Che la vita sia da condividere sì da completarla mi pare si iscritto nel nostro corpo - “maschio e femmina li creò” - e francamente me ne compiaccio.
Che a volte ci si trovi in mezzo a situazioni di sofferenza e non si sappia bene cosa fare mi sembra probabile, umano, con-prensibile. Roba da occhi negli occhi e una serata a parlare sotto casa, dopo una birra, prima di una carezza. Di un abbraccio.
Che la vita sia gioia invincibile, vera e affidata, è ciò che mi fa alzare ogni giorno convinto di non avere nulla da temere, di avere molto da imparare, molto per cui chiedere perdono, molto da restituire.


Foto:

Commento alla foto:

All’inizio di questo 2006 aperto sull’infinito mi piace pensare che si possa ardere, franare, impazzire – d’amore –, bruciare le tappe, farsi scaldare il cuore, non avere freddo, vedere sempre fuochi accesi in lontananza, trovare un camino e qualcuno intorno con cui parlare, soffrire e purificarsi, piangere e ridere, credere. Che tu sia brace o fiammella o lapillo incandescente.

Ve lo auguro e me lo auguro.

Conclusioni: [libere]